Storia dello Champagne e nascita delle Cantine Cooperative

Membres fondateurs de la Coopérative de Fleury La Rivière

Membres fondateurs de la Coopérative de Fleury La Rivière

Alla fine del XIX secolo, i viticoltori della Champagne vivevano in povertà, producendo semplicemente uva senza avere alcun potere sulla vinificazione o sulla commercializzazione del loro prodotto, che era controllata dai mercanti. I mercanti fissavano i prezzi, lasciando i viticoltori mal pagati nonostante il loro duro lavoro. Questo sistema iniquo impediva ai viticoltori di investire nel miglioramento delle pratiche viticole. Le crisi agricole ed economiche resero la loro situazione ancora più precaria.

Le tensioni tra produttori e commercianti scoppiarono durante la rivolta dei viticoltori nel 1911, segnando una svolta nella storia della Champagne. Dopo la Prima Guerra Mondiale, i viticoltori cercarono un maggiore controllo sul loro lavoro, dando vita alle prime cantine cooperative nel 1920. Queste strutture collettive permisero ai viticoltori di lavorare e commercializzare la loro produzione d'uva in modo più equo, consentendo loro di produrre e commercializzare i propri champagne. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le cooperative si sono ampliate, offrendo ai viticoltori stabilità economica e maggiore controllo.

Oggi, circa il 90% dei vigneti della Champagne appartiene ai viticoltori, che vengono pagati in proporzione alla quantità di uva che forniscono. Le cooperative svolgono un ruolo centrale nella produzione, nella gestione tecnica e nella commercializzazione degli champagne. Esse consentono ai viticoltori di influenzare collettivamente il mercato, garantendo al contempo la qualità del prodotto. Queste strutture sono essenziali per l'economia dello champagne e per preservare l'identità del terroir.